La nebbia che ricopre le ombre è come
un mare denso di sospiri scialbi,
come una frotta di spiriti allegri
e dispettosi al seguito del vento..
come una treccia di capelli grigi
che vengono pettinati dal freddo
e che si tergono alle ultime nevi
non ancora disciolte; è come un muro
di nuvole di montagne in burrasca,
come l’incanto di un valico spoglio
oltre il quale si può appena discernere
un’ombra nera che sembra una vetta
o che forse è soltanto il ramo informe
del platano lontano o del mandorlo
che trema. Ma ora che mi vuol nascondere
i tetti naufragati nel suo sguardo,
e le grondaie divorate e l’ellera
dei cascinali e il campanile smorto,
io viaggiando dall’alto d’una stanza
mi avvicino alle sue ruvide spiagge
e, mentre mi nasconde, apprendo: un brivido
per salutare l’inverno, un affanno,
come un senso di piangere ridendo,
e imparo a navigare sul suo Oceano
per l’incognita terra che non c’è.
Dipinto di Alfred Sisley (1839-1899), La Nebbia, Voisins (Le Brouillard, Voisins), Impressionismo anglo-francese, 1874. Olio su Tela, 50,5x65 cm. Museo d'Orsay, Parigi (Francia). |
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