Non ho dimenticato i fiori e il tempo
della mia estate e delle vie tra i
campi
quand’ero più giovane e quando attento
con meraviglia contemplavo i lampi.
Ah, come tutto era bello con gli occhi
di primavere infantili e leggiadre:
l’Agosto amico, delle spighe i fiocchi,
corvi, pannocchie, boschi e gazze
ladre!
Ma ora m’è come una monotonia,
una noia alternata a piacer strani,
piccini i campi.. piccola la via.
Eppur ricordo quello che fu un giorno
e, ritornando agli occhi di un bambino,
come leone sfido il mio Destino.
Dipinto di Charles Caryl Coleman (1848-1928), Fiori d'Estate, Accademismo, Realismo italo-statunitense, 1906. Olio su Tela. Collezione privata Rose O'Neil.
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