Scie per la vecchia strada di ceraste,
algidi petali ad Ade diletti,
alea di rose vagolanti e caste,
come oro in fiamme, è il Sole sopra i
tetti.
Gli stagni sono spegli cilestrini
del cerulo Tramonto tra i bei pruni,
la Notte attende dai tardi Destini
il fulgente arrivar dei noviluni.
Frattanto un’ombra tremula e ancillare
d’una rondine a me, volando, sembra
ricordarmi il suo viaggio lungo il mare
agitato che ancora un po’ rimembra.
Allora preconizza l’îr d’Estate,
immane vaticinio come a Maggio
un forbito rosario; e di dorate
ombre son pago, come in un miraggio.
Questa è la storia del nuovo orizzonte,
labbia di rane e di rospi lamento,
dove danno dei baci a qualche fronte,
ma quella fronte è un cuore di tormento.
Quadro di Oscar-Claude Monet (1840-1926), I Papaveri, Impressionismo francese, 1873.
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