Cinguetta uscito dal tramonto oscuro -
ritornando
ai suoi rami - il pettirosso
un
po’ attonito e triste. A un ramo duro -
xenofobo
agli altri stormi - siede.
Cinguetta
e guarda lontano, oltre i sassi
ha
fame andando d’orizzonti ignoti,
rumorosi
orizzonti, i rami lassi..
i
rami neri della sera amica,
sui
quali canta la civetta i noti
talami
della Vita e della Morte,
i
carmi bui di un’Anima notturna.
Siede
e cinguetta su un cespo di spine,
un
canto urlando nell’eco di un nuvolo
bello.
Poi guarda due occhi.. due divine
luci
di rose che vede solo ora,
iridescenti
rose arrampicanti,
mai
viste prima. Di lor si innamora..
e
cinguetta.. e cinguetta.. ed è felice..
nulla
è più dolce di quel ramo strano.
Ah!...
Cinguetta e si guarda poi le piume:
mosso
sangue al suo petto ei osserva assorto,
orma
di un cuore sofferente e implume,
ramo e cuscino di un Re in croce morto.
Quadro di Sir Edward Coley Burne-Jones (1833-1898), Galahad, Bors e Parsifal conquistano il Sacro Graal, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese, Scuola dei Preraffaelliti, 1895.
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