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lunedì 22 febbraio 2021

Allegoria della Primavera

Ripeterò sedendo i canti eterei,

oh ventre della terra che germoglia

fiori di melograno e che, inclinando

alla Vita nascente, i suoi venerei

occhi a me ora commette! E la tua doglia,

di begli incensi tergendo, onorerò

al venir primo del fiore più fulvo,

dalle candide spume un giorno nato

dei vecchi ghiacci, come un tempo so

che Dea nascea Afrodite dalla culla

degli Abissi profondi, il sacro Fato

dell’Amore sublime a stabilire,

quando la terra agli Dei si fea sacra.

Oh docile fanciulla dai dorati

piedi, che danzi per ogni desire

del verno trionfando la nebbia acre!

In te riscopro la beltà vitale

delle stagioni infinite e continue..

il dolce canto dell’umana Sorte,

un lago di ninfee, un cielo d’opale,

riscopro i fiori, le ossa della Morte.

Quadro di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, ovvero, Sandro Botticelli (1445-1510), La Primavera, Rinascimento fiorentino, 1478-1482.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXII Febbraio AD MMXXI.

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