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martedì 29 dicembre 2020

Sonetto - Le tue Culle mi sono solitarie

Le tue culle mi sono solitarie,

come il silenzio che inghiotte la sera

quando - una muta via - abitudinarie

impronte mi riporta con la spera 


di qualche stella. O Inverno, le tue varie

chiome ghiacciate la fredda preghiera

dei miei rami non odono, né le arie

infreddolite, né di smorta cera


l’imbrunir vecchio e tormentato. Allora,

il nostro sonno è sempre buio e romìto,

simile a gocce di ghiaccio che scioglie


se stesso nel profondo di un’altra ora

prossima all’alba. Ma nell’infinito

tuo regno ora ho un piacer che non si coglie,


né coglier si dêe. Foglie

eterne e irremovibili stan smorte

sulla tua neve, a me, eterne e assorte.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Una Via di Campagna con la Neve, XXIX-XII-MMXX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIX Dicembre AD MMXX.



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