Mi olezza di un paio di rovi il fremente
mezzogiorno. Due o tre corvi mi cantano
una canzone che gracchia su un campo
di paglia;
e la ciurmaglia
errante e fredda (or) vola - senza scampo
dall'inverno - su ramora di platano
solitario. Così pensa la mente.
Ma i corvi volano intorno al mio sguardo,
scintillano la fame di chi muore,
schiudono il becco che dovunque trebbia.
E nell'immensità del Sol dov'io ardo,
vedo già della sera il tenebrore.
M'assalse ancora un grido, ancor la nebbia.
Johann Christian Dahl, Albero in un Paesaggio di Nebbia, Romanticismo danese, Prima Metà del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì XXII del Mese di Gennaio AD MMXX.
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