Se
or più qui insonne io sarò, o Notte, inquieto
sì
tanta calma avrò rapita, e spenta
la
mia sognante possa che s’avventa
sul
cuor mio. E dico: «Sogno! Vade retro!».
Pur
tornerò sì al quotidiano metro
per
cui la Vita ahi! m’è inumana e lenta,
che
torvo e oscuro Fato mi spaventa
più
della nascita il germe in un feto;
dond’io
mi preparo al fàr di sera,
la
qual so che sovvièn per darmi invano
questi
Sogni melliflui e questa Luna.
Sì
che ivi io non avrò che tetra cera,
le
tenebre; e mi prende or pe’ una mano
questa
che è in ciel mia estatica culla.
Erik Bodom, Minnensteiner, Romanticismo norvegese, Secolo XIX |
Massimiliano
Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì X del Mese di Ottobre dell’Anno
del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.
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