al qual cuor vanamente anela e pensa;
e la tua brama di tuonar immensa,
e il Temporale che si fa nero,
e il tuo Sole pallente, e questo cero
sottil di Luna, che di piova incensa
la terra, donde in vanità condensa,
odimi! Che mai son?.... Tremito fiero
di vecchie viole, brivido di rose,
capestri per i meriggi spietati,
tristi singulti per quello che io sono.
Né più sei il mese di fiori e di spose,
anche i rosari cantan funestati.
Sei l'urlo del mio cuore. Sei il mio tuono.
Caspar David Friedrich, Paesaggio solitario, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX. |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVII del Mese di Maggio AD MMXIX.