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venerdì 14 ottobre 2022

Poesia semplice d’Ottobre

Guardo la nebbia che accieca le stelle:

il campanile buio nella penombra,

il muricciolo, le strade, le belle

lampe, le panche.. le case nell’ombra,

le pievi di campagna, le cascine,

il respiro affannoso dell’Agogna

e dell’Arbogna,

i rami spogli, le rose.. le spine,

la notte.. l’Autunno…

 

Guardo la nebbia che rapisce il Sole:

le foglie ocra.. le foglie gialle.. arance,

castane.. secche.. le foglie rimorte

sul campo dove nascevan le viole..

le querce sofferenti dalle guance

fredde, malate.. tremanti.. riavvolte

in attimi di febbre abbacinante,

la foglia rosseggiante..

le ghiande più volte amate, raccolte,

il giorno.. l’Autunno.

 

E sento come l’odore dei funghi,

quello legnoso dei chiodini secchi…

Mi si rivelano innanzi più lunghi

pendenti dal nulla i rami più vecchi.

Dalle stalle rimaste senza mucche:

muggiti fantasmi al fuoco del fieno

bruciato sulle risaie.. sulle zucche

selvatiche.. sul fango.. sul veleno

della terra e della belletta fredda.

È Autunno!... Mille colori, la nebbia…

Ottobre.

Dipinto di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Autunno nel Bosco di Betulle, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo paesaggistico danese, 1903. Olio su Tavola, Dimensioni 114,0x70,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIV Ottobre AD MMXXII.