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sabato 19 dicembre 2020

Un Canto di Natale

So che ora è gelida

la sera. So

che la dormiente

Luna non si agita

ancora…. Un po’

d’ombre, e tacente

 

m’è la Notte. Anima

del buio! Oh Dicembre!

I saturnali

fra poco arrivano

bramanti e, mentre

i tuoi fatali

 

giorni s’accorciano,

viene la festa.

Oh inverno! Neve

che cade ergendosi

alla funesta

terra d’un greve

 

lutto, dai sordidi

drappeggi in nero,

e dai sudari

dannati all’Erebo

del cimitero….

Ah, i nostri cari!

 

Oh debil, fragile

steppa innevata

anche nell’eco

che grida brividi

truci e, accecata

dal Sole cieco,

 

crocicchi e valichi

contende alle orme

delle tue slitte

nella più lugubre

tormenta! Oh informe

via di diritte

 

spogliate ramora

cui va il mio sguardo

dalla finestra!...

sai? Conta i passeri

morti nel dardo

d’una Tempesta!

 

Oh eterno tremito

di foglie assenti,

perenne Avvento,

sempre Quaresima

di Dei silenti

e di tormento!

 

Tu porti ai pallidi

Tramonti un suono,

un dolce canto.

Ma a me, in questi attimi

orrendi, un tuono

somiglia… un pianto.

 

Ed è quest’ultimo

che dice: “Ormai

sarà il Natale”.

Nacque Iddio… ah gli Angioli!

E lo pregai…

ma resta il Male.

Quadro di Julius Sergius von Klever (1850-1924), Sera d'Inverno con Albero spoglio, Tardo-Romanticismo e Realismo russo, 1898 circa.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIX Dicembre AD MMXX.