So che ora è gelida
la
sera. So
che
la dormiente
Luna
non si agita
ancora….
Un po’
d’ombre,
e tacente
m’è
la Notte. Anima
del
buio! Oh Dicembre!
I
saturnali
fra
poco arrivano
bramanti
e, mentre
i
tuoi fatali
giorni
s’accorciano,
viene
la festa.
Oh
inverno! Neve
che
cade ergendosi
alla
funesta
terra
d’un greve
lutto,
dai sordidi
drappeggi
in nero,
e
dai sudari
dannati
all’Erebo
del
cimitero….
Ah,
i nostri cari!
Oh
debil, fragile
steppa
innevata
anche
nell’eco
che
grida brividi
truci
e, accecata
dal
Sole cieco,
crocicchi
e valichi
contende
alle orme
delle
tue slitte
nella
più lugubre
tormenta!
Oh informe
via
di diritte
spogliate
ramora
cui
va il mio sguardo
dalla
finestra!...
sai?
Conta i passeri
morti
nel dardo
d’una
Tempesta!
Oh
eterno tremito
di
foglie assenti,
perenne
Avvento,
sempre
Quaresima
di
Dei silenti
e
di tormento!
Tu
porti ai pallidi
Tramonti
un suono,
un
dolce canto.
Ma
a me, in questi attimi
orrendi,
un tuono
somiglia…
un pianto.
Ed
è quest’ultimo
che
dice: “Ormai
sarà
il Natale”.
Nacque
Iddio… ah gli Angioli!
E
lo pregai…
ma resta il Male.
Quadro di Julius Sergius von Klever (1850-1924), Sera d'Inverno con Albero spoglio, Tardo-Romanticismo e Realismo russo, 1898 circa.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIX Dicembre AD MMXX.