È appena giunto il
vespro, e vien la cena,
mentre fuori le nubi
si incupiscono,
e si spartiscono il
Sole che muore,
e svaniscono poi in
più nuova Notte,
e mentono a’ i miei
Sogni, e allor scompaiöno,
sì che le sento tacere
per sempre.
Ma in quest’attimo a
me risuona come
una parola strozzata
dal cuore,
come un mio labbro che
mormora muto,
ben altra cantilena
che mi sembra
essere un inno a una
Vita rinata,
o specchio delle speni
mie o dei miei
pensieri, o pur
d’inconscio mio sognar:
un cantar d’uccelletti
per i boschi
che va a’ i foschi
arboscelli che germogliano,
e che ora intendo,
fatto prepotente
nell’aër della mia
Anima irrequieta,
come se fosse un
invito alla gioia
in un istante di
melanconia,
e che va via e si
propaga nell’eco
delle mie orecchie che
qui lo ricordano
e che lo tengono
avvinto e ben stretto.
Non mi fu mai
mellifluo un sìmil canto,
quasi una sinfonia
della Natura,
la qual perdura anche
nei suoi silenzi,
catturata dal mio
spirito ardito!...
e mi è vano, del
resto, chièder quale
uccelletto cinguetti
così, forse
un passerotto, un
pettirosso o un picchio,
forse una rondinella
che ritorna,
o un’allodola, un
piccolo stornello,
o un beccaccino d’in
su la campagna.
A che chiederlo se so
che è il mio cuore?....
Ma ecco che ritorna il
vento dell’inverno.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro
Daniel Ridgway Knight, Un Circolo in Campagna, Tardo-Romanticismo inglese, Epoca Vittoriana, Seconda Metà del Secolo XIX |
In Dì di Lunedì VI del Mese di Marzo dell’Anno del Signore Iddio
Gesù Cristo, di Fede e di Grazia AD MMXVII.