Nel vino c’è una sinfonia di rose,
di rami acerbi e di foglie autunnali,
quel sapore che raspa dolcemente
e solletica il tremulo palato.
Nel vino c’è una fanciulla che ride
e avvelena la mente con le fole
della montagna e che vuole ubrïaco
il mondo perché il mondo è come un
calice
che si beve da solo per esplodere
in risate fatate e epicuree
con la bava alla bocca e il viso brillo
e la menzogna dello sbronzo fradicio
che fa ridere e piange come un bimbo.
Ma la vendemmia adesso è già finita.
Nel vino c’è l’amaro
dell’Autunno, c’è il sacrificio oscuro
d’un Dio biblico che vive e che muore.
Nessun commento:
Posta un commento