La Notte stringe la mia Luna bianca
stretta.. stretta nel suo tabarro.
Sogno di udire i bivacchi chiassosi
delle stelle che tacciono.
Ma sempre più numerose le foglie
vengono fatte saltare dai rami.
Qual è la possa che le trascina?...
C’erano una volta queste foglie!...
Le ricordo,
quasi le carezzavo leggermente
dalla finestra.
Com’era bello il loro mormorio
e il tatto dolce come mani bianche
di dama!...
Ma ora tutto s’avvolge in questo nero..
lugubre.. lurido mantello.
Invecchierà anch’esso:
in una morsa fatale.. virile..
scivola.. scende, s’espande.. ruggisce…
Mi brucerà gli occhi
mare di nebbie.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XX Settembre AD MMXXII.
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