Nebbie profonde e vagabonda brina..
null'altro che ombre e rami morti e foglie
spente, nient'altro che il freddo del verno
che va coprire tutte queste terre,
nient'altro che solitudini immense
sopra una steppa immaginata e nera..
che gridii aspri e severi di aironi,
che ale di corvi, che gracchie affamate..
che eterni balli mascherati e tristi..
e immensa è la desolazione oscura!
Così risuonerà il Te Deum di un mesto,
infinito tremendo funerale..
così Lucifero il Futuro copre
con gli auguri di buon anno agli stolti.
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