Ma se ora il tuo riposo sarà eterno,
o Durante, al par d’esso il nome altero
di te Vate, risuona e, come quello
di padre, le compagne Lettere algido
di fuoco ispira, Fiorenza membrando
d’alloro cinta e l’alte cause della
non mite Italia; donde sarà al cerulo
ricordo la tua gloria immoritura,
simile a quella che un dì il crine e i
riccioli
dei Cesari nelle gesta baciò…
E poi che ora si discorre di baci,
tu dici, io vi dirò di quei che Artù
da Francesca mosse, pria di cadere.
Lo pensasti?... O Durante, adesso forse
le Cantiche tue leggendo due cuori
inebriano se stessi della stessa
passione: un bacio gentile e cortese;
forse un folle l’Oceano disfida,
e io a te parlo, vedendoti tra gli
Angioli,
uomo.. nome perenne che cantasti
“l’Amor
che move il Sole e l’altre stelle”.
Oh Durante, tu figlio della terra,
tu figlio delle nuvole.. tu, sempre
vivo! Sostienimi nella mia impresa
e fa che, non men fresco del tuo, il
lauro
il capo un giorno mi cinga e ch’io sia
come te eterno, in un angolo buio,
in un’arcata buia della mia chiesa,
sotto gli occhi marmorei di una Musa,
con un’ecloga del sommo Virgilio,
come te tra i marmi di Santa Croce
l’anima, e il corpo sul mar di Ravenna.
Oh Durante, ti sia eterno il riposo
e non men di lui eterna la memoria!
E quando un giorno.. lontano.. lontano -
così sperar disio - ci incontreremo,
ci narreremo in Terzine la Vita,
rideremo, vorremo anche chiamare
le nostre Muse, immoriture entrambe..
piangeremo di gioia, e tutti noi
insieme
nell’Uno, nella visione mistica,
“l’Amor che move il Sole e l’altre stelle”.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XIII Settembre AD MMXXI.
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