Pallide foglie siedono con me
sulla panca lontana. Camminano
accompagnandomi per la via. Scendono
tenendomi per mano al freddo specchio
dello stagno.
Ci specchiamo per tutto il pomeriggio,
e a volte voi giocate a essere come
cimbe leggere… Sembriamo davvero
dei barcaioli!
Ma non abbiamo tuttora brindato
insieme, o amiche fuggite dai rami;
ed è ora che ciascuno di noi prenda
il proprio calice:
io per brindare alla vostra empia
Morte,
voi per libare alla mia lunga Vita,
io per dire che un giorno sarò ossame,
voi che sarete vive in Primavera.
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Fotografia dell'Autore stesso, Le Chiuse dell'Agogna, Mercoledì XII Settembre AD MMXXI. |
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