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mercoledì 28 luglio 2021

Canti di Pazzia

VELENO

 

Due erano, in principio, i vecchi alberi

proibiti.

Da uno è stato mangiato.

Del secondo risuona la profezia:

eternità non dà il cuore degli Uomini.

 

INSONNIA!

 

Orchestra filarmonica di grilli,

un unico direttore: il vento.

Di silenzio nelle battute, è Notte..

mentre canta la Luna da soprano

parole di stelle.

Le ascolto!

 

Principio d’insonnia!

 

Le ascolto…

Le amo.

 

A UNO SPECCHIO

 

Vedo nebbia a uno specchio che mi sbrana,

come in Autunno, in una mattinata

del selvaggio Novembre,

vicino a un vecchio cimitero, come

lapidi senza nome.

 

In questa fredda bava che mi scruta

non trovo più me stesso.

 

DESTINO

 

Uno sguardo divinatorio.. un sasso,

dado lanciato all’ignoto del mondo.

Ma chi lo prenderà?...

Sei numeri di Morte!...

Sei numeri di Morte!

 

INCUBI

 

Non dormo più.. istigo incubi peggiori.

Vi disprezzo, ma venite!...

L’incubo è diventato

perfino l’amen delle mie preghiere.

 

PERCHÉ SCRIVO POCO DI DIO 

 

Ci ho provato.. ma riescono le solite

preghiere coltivate.. imparate

a memoria.

A volte ho ricavato un non so che

di blasfemo e di eretico e di infame:

ho provato a pregare come Giuda,

una marea di bestemmie infinite

sulla pia bocca di Ponzio Pilato.

Ho immaginato che a Emmaus fossero

un uomo e una fanciulla

e poi che Cristo fosse il loro bacio.

No!.. No!

Non so aggiungere Bellezza al Te Deum,

non so avere il rispetto per i Morti

con un Requiem tutto mio

Amo Dio e so che esiste!...

Ma non scrivo Poesie su di Lui…

Al contrario, so che i miei Versi sono

vento che soffia

dal suo indice che crea.

Dipinto di Gaetano Previati (1852-1920), Le Fumatrici di Oppio, Tardo-Romanticismo, Scapigliatura, Divisionismo, Simbolismo italiano, 1887. Olio su Tela. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXVIII Luglio AD MMXXI.

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