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domenica 25 aprile 2021

Melodia infinita

Come una melodia di rane assorte,

sento il tramonto che parla sommesso.

Egli giuoca forse ora con la mia Sorte,

io gli parlo lo stesso.

 

Ma vorrei che a parlarmi fosse un occhio

della pallida Luna.. eterea e bella..

vorrei slanciarmi al suo fiammante cocchio,

bel sospiro di stella..

 

vorrei l’antelucano vespro amare,

sacra agli aedi la Musa gentile,

fondermi con lei.. sognar.. sognare!

Oh tramonto d’Aprile!

 

Come una melodia di stagni bui,

sento il sussurro di un iris che muore.

Ascolto il cuor che m’impazza… Di lui

resta solo il dolore.

 

Ma vorrei che sorgesse ombra di femmina,

Leda di nuovo cigna tra ninfee,

uno sguardo di palpiti che germina

in un bacio di Dee.

 

Bacerei a lei le cerulee leggiadre

braccia.. vorrei indovinare il suo nome,

gemmar di baci le mani sue ladre,

poi ergerla per l’addome

 

in un salto proteso al ciel etesio..

in un salto infinito.. riportarla

alla Luna onde viene.. nel suo cesio

mador amar.. amarla.

 

Come una melodia di foglie assenti,

sento incresparsi il sogno del tramonto..

mi rimangono i versi irriverenti

di questo mio racconto.

 

E tutto cade e tutto scorre via…

Rimane solo questa melodia!

Quadro di Edmund Blair Leighton (1852-1922), Ricucendo lo Stendardo, Tardo-Romanticismo, Medievalismo, Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola dei Preraffaelliti, 1911.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXV Aprile AD MMXXI.

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