Mi
scivolano i miei vecchi ricordi,
quando
nel cuor animoso miraggio
di
Sogni sospirando va. Ora, i sordi
istanti
mi ritornano e il passaggio
di
questi mi somiglia il mare, accordi
di
tempestosi abissi, ove il coraggio
forse
manca a pensarli dacché mordi,
o
nostalgia, le mie rose di maggio,
esili
fiori d’attese e di torti
sussurri,
alla mia Vita eterno laccio.
Come
uno spago a me le trascorse ore
scorrono
e i giorni tramontati e belli
adesso
covo di lungo dolore
e
rammarico eterno. A me l’ardore
della
gioventù sfuma e sui ribelli
tempi mi resta solo un grido, “Amore!”.
Tranquillo Cremona (1837-1878), Il Falconiere, Romanticismo italiano e Scapigliatura, 1863, Dettaglio |
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