V’è
un noce nella notturna campagna,
ed
è vecchio… vecchìssimo… e funereo,
con
il suo tronco negro e i suoi schelètrici
rami.
Sussurra!
Lito
empio di sventura e di tormenti
è
il sasso su cui le ombrose sue fronde
posa.
E l’orrore regna e la Luna urla,
nel
vento cavo…
urla
canzoni di campane oscure,
martellanti
a’ i defunti al funerale…
urla
per farsi sentire dovunque
da’
i stolti addormentati della Notte…
urla
per far terrore.
No!
occhio mio, lascia in pace il tuo volère!...
dormi,
no! non scrutare questi legni
lamentèvoli
a’ nùvoli adirati
del
cielo!.... Fia ivi, infatti, che le Streghe
mutate
dalle nòttole stridenti
s’aggrègano
pe’ il Sàbbath….
No!
non sono le nebbie del Tramonto
quelle
che scorgi!... sono esse, le Streghe,
Ànime
oppresse e infernali e crudeli
che
dall’immaginazione del cuore
sòrgon
a farti paura….
Lente…
lente procèdono e sommesse,
con
le barbe di paglia e gli occhi ciechi,
e
con i denti di pùtrido gleso[1]…
se
le guardi, diventi ordìto a vetro,
e
ti frantùmano….
Dalle
lòr bocche il tristo sangue cola
degli
sbranati-vivi cervi, e vògliono
te…
bere le tue bave vagabonde
con
l’ùltimo respiro…
tòglierti
tosto, in un àttimo solo,
dalla
gioia e dalla angoscia della Vita
per
calpestàrti pòlvere a’ i lòr piedi
di
zampe d’ànatre….
Menzogna!
Follia!... non vi sono Streghe,
e
il noce è un sèmplice àlbero vecchietto
che
attende la sua Morte.
Perché,
allòr, tormentàrsi e obliàrsi il sonno,
oh
fatàl Fantasìa?....
Occhio
mio… occhio mio, mio cuòr fremebondo,
non
èsser stolto:
non
annegàrti nell’Odio pe’ i Sogni,
non
fìngere di non cògliere le ombre
delle
fiabe sul màr della tua Vita!....
Suvvia!
Brinda a quel noce!
Spargi
i suoi frutti nel tuo spumeggiante
nappo…
e sorsèggialo! È il càlice ardente
che
ti rende uomo…
bèvilo
tutto! E ama anche i tuoi truci ìncubi!
Caspar Friedrich, L'Albero dei Corvi, Primo Romanticismo tedesco, Prima Metà del XIX Secolo |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XII del Mese di Luglio dell’Anno
del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.
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