Ïèri era l’inverno, ‘ve io vidi e ghiaccio e neve.
La nebbia prepotente copriva di ombre i miei occhi,
e sepolcral silenzio mi si schiudeva. Lieve
mi era il giorno, sì corto, debolmente. Rintocchi
di funebri campane portava la bufera,
nell’eco sua, tra i gemiti dei suoi più nivei fiocchi.
Ma oggi, or che mi destai, ho scorto nuvole in
schiera,
che mi sembrano liete, delicate. E sottile
mi è l’àër loro, nunzio che arriva Primavera.
Così da marzo ammiro le prime erbe di aprile,
sbocciar le margherite, con le quiete vïòle,
e ravvivarsi sùbito le stalle, i buoi, e il fienile.
Allor le speni cuciono con le leggere spole
Sogni e sospiri nuovi. Vorrei un raggio di Sole.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro
Robert Gallon, Un Paesaggio inglese, Tardo Romanticismo britannico, Seconda Metà del Secolo XIX, Età Vittoriana |
In Dì di
Giovedì II del Mese di Marzo dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Fede e
di Grazia AD MMXVII.
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