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martedì 17 febbraio 2015

Idillio sacro - Ave, o Maria

Ave, o Maria, o candida
donna degl’Angioli,
o Tu la benedetta in tra le spose,
stirpe di Davide,
teco si vive l’ùmile
il Qual nel Ciel governa e gli astri, e pose
la spene estrema agl’uomini
al ventre vergine,
Cristo Gesù, ‘l Signore,
l’e(t)terno Nume;
e or Tu beäta volgi al frutto etesio
del seno tuo che cesio
le stelle alluminàvane
di requie cerula,
un gemito d’Amore,
un dolce Lume.

Ave!

Sia benedetta a’ secoli
la santa immagine
del Pargolo che in Te or si giace in fasce,
Fanciùl de’i nugoli,
e che d’affetti nobili
del Verbo che s’incarna or qui si pasce;
e immacolata prècasi
Tu istessa, o Femmina,
le man congiunte all’ara,
la pia preghiera,
o Tu delle possanze or l’alta Madre,
genitrice del Padre,
dell’Uomo che unigenito,
Spirto paràclito
l’aurore ancor rischiara,
e pur la sera.

Ave!

Santa, o Maria, del Spirito
fonte inconsutile,
o l’eburnea regina, o spene santa,
se’ Tu quel tramite,
se’ Tu ‘l festoso termine
cui prono ‘l peccator ne piagne e canta,
onde n’udrai ‘l desìdero
dell’orbe orribile:
preca a’ nostre lagnanze,
pe’ rei peccati,
pel dolor che s’infuria in nostro core;
e preca al Genitore
chè in Grazie qui n’effòndasi
e vinca ‘l Dèmone,
e noi n’avrem speranza,
e noi salvati,

e preca a’ Ciel dorati,
a Lui che le virtù mellifluo infiora,
della Vita in sul fior, di Morte all’ora.

Ave! Ave! Ave!

Amen!

In Gloria Dei et Mariae


Massimiliano Zaino di Lavezzaro



Martedì XVII Febbraio AD MMXV

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