T’hanno ammazzato per pura gioia! Piange
la madre dalle ramora lontane.
Anch’io ho udito… Il fischio d’uno
sparo,
il tuono della Morte che divora,
il pianto di sgomento e di dolore..
poi, una corsa di cani mai finita.
Ho sentito le gracchie che ridevano.
Fa ridere un passerotto trafitto
da mille pallottole? Dite, oh voi,
neri esseri difformi servi di Ade!...
Eppure non ha freno il vostro ghigno,
non hanno lagrime i vostri occhi bui,
soltanto qualche battito delle ali
all’odore del sangue profanato,
spettatori di un rogo di innocenti
come tonache di ombre e inquisitori.
Nel frattempo la madre piange il nido..
piange una strana poltiglia di terra
con due zampe sconvolte e irrigidite..
una sagoma smorta e indefinita,
una tomba insepolta e vergognosa
nella polenta pel miglior dei cani.