Notte… Apro la finestra e guardo dianzi:
cere luciferine dalla via.
Altre nuvole bianche sono avanzi
del giorno, lo è la Luna che espia…
È criminale: ella ha letto romanzi
di riverberi glauchi, mentre oblia
il buio le gesta dei loro eroi. Spazi
di silenzio. Suonò l’Ave Maria.
Fischiò il treno, sul ferro tremando.
Richiudo la finestra. L’allocco
raggela il sangue dell’inverno. Piange.
Tutto è buio, ormai, e va confabulando.
Un po’ di sonno, un sogno.. un altro tocco.
E prega il cuore. Ma l’Eterno si infrange.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXII Febbraio AD MMXXII.