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lunedì 4 luglio 2022

Sfogo poetico di Disillusione e Disinganno. Invettiva del IV Luglio - Hate America!

Oh voi, figli ribelli, rammentate!...

Ahi quanto sangue avete sparso sulla

tremenda terra! E ancora mi parlate

di Libertà?

 

Così il vostro bel sogno già s’annulla,

come uno squarcio nella Notte fonda.

Lasciatemi nella vagabonda

quiete, lasciatemi alle mie soffrenti,

auliche rime,

 

che io beva il tè di Vostra Maestà!...

A ognuno, infatti, la propria frontiera,

il suo confine.

Con me c’è un serto di Pöeti amici,

con voi fantasmi pellirosse giurano

vendetta e, richiamandovi nemici,

il vostro sonno fanno vergognare…

 

Io sono come lo Spirito dormiente

del grande Tecumseh!... Io sono le amare

lagrime dei vostri perenni illusi,

sono il piccolo negro senza dritti,

il Sole del Giappone che vi danna,

il dolore dei vecchi antichi afflitti,

il mondo che per voi tutto s’affanna.

 

Oh voi, di genia sì falsa e beffarda,

che gli Idëali cangiate in danari,

oh voi, di gente meschina e bugiarda,

voi, mercatanti, ladroni, sicari

che le dottrine di Satana amate,

falsi profeti di cotesto secolo,

scienziati che avvelenate l’orbe,

oh voi, stolidi traditor dei Padri,

scusatemi se rovino la festa:

siate voi nei secoli maledetti,

maledetta la vostra aspra Libertà!

Dipinto di John Trumbull (1756-1843), Dichiarazione d'Indipendenza (Declaration of Independence), Classicismo, Neo-Classicismo, Pre-Romanticismo storico statunitense, 1819. Olio su Tela, Dimensioni 366,0x549,0 cm. United States Capitol, Washington  D.C. (Stati Uniti d'America).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì IV Luglio AD MMXXII.

martedì 10 maggio 2022

Satira. Disperazione poetica - Muse in Vacanza

Già è maggio e le Muse

vogliono andar via,

tutte belle e rinfuse,

senza un’ultima Poesia.

Han già le valigie

pronte e i biglietti,

e le creme solari,

e le caligae,

e gli altri sandaletti,

per monti e per mari.

Care Dee, udite,

posso dire una parola?...

Uno sciame di donne,

va de retro!, gambe ignude,

in minigonne,

la man mi prude,

non m’ascolta,

non mi sente,

non mi consola,

parla di volta in volta

“Oh Musa, sii buona!”

“Taci, demente!”,

e mi frastuona.

“Talia, dove vai quest’anno?”.

“A Lutezia, cara amica..

ad annegar l’affanno!

L’anno scorso ero

a Londinio sul Tamigi,

ma lo smog è nero,

e i muri sono grigi.

E tu, Calliope bella?”.

“Talia.. Talia, sempre rubella,

tu vai sulla Senna?...

Io a Vindobona

sul bell’Istro azzurro,

a sentir chi suona

la nota alemanna

dolce come il burro!”.

“No! L’alemanna

la ballo io ma a ritmi

giambici, anzi, un po’ di jazz!...

Suez, Panama, gli istmi,

o in Turchia con un fez!”.

No, scusa, Tersicore,

non ho capito!?...

Da quando le Muse

sono jazziste?!...

“Taci, rimbambito!

Hai le idee confuse,

e antiquate e triste!...

E se non ti basta,

cantiamo pure un rap,

un po’ di hip-hop,

o di hard-rock,

un po’ di trap,

di metallica,

lo so, per te è shock,

uom dalla ristretta

scatola cranica!”.

Ehm, posso dire una parola?!...

“Ah già, Tersicore..

sei tu che balli!...

Oh ma come vesti,

che bei pepli gialli!”…

“Il giallo è sexy!”.

Oh.. basta, ma che stai a dire?!

Musa sguaiata,

impoetica e folle!...

Son questi termini poetici!?

“Hai finito di squittire?...

Sono emancipata,

il sangue mi ribolle,

se non stai zitto

ti tiro uno schiaffo,

ti mando sul soffitto,

ti tiro un baffo!”.

“E tu, Erato, dove vai?”.

“Ma a prendere il Sole,

e a cuccar gente,

sotto i cocenti rai,

con il mio sen fluente,

insomma.. un Adone,

mica il solito Poeta,

che canta la solita canzone

della Beozia

e di altre mete”.

“Un beota, insomma!”.

Ehm.. posso dire una parola,

dannatissima marmaglia?!...

“E tu, Urania, mi han detto

che vai a vedere

la Grande Muraglia,

il Tibet, e il tetto

del mondo, le sfere?”.

“Sì, sì, è tutto vero,

t’han detto giusto,

parto domani

a farmi una nuova vita,

a rifarmi un po’ il gusto

con gli arcani

della Città Proibita!”.

Allora, mi lasciate

parlare oppure no?!...

“E tu Melpòmene?”.

“Ma sai.. è da tanto

che non andiamo insieme

a sciogliere un canto,

a bere un caffè

in centro ad Atene.

Ma so che non ci siete,

andrò da sola,

voi per altre mete,

io per la stesa fola!”.

Una par… parla Clio:

“Ma sì, quasi.. quasi

ad Atene pur ci vengo io,

andiamo al Pireo,

andiam al Partenone,

via con questo cicisbeo,

questo signor minchione!”.

Ma.. ce l’hai con me,

non ho capito?!...

“Sì, sì.. proprio con te,

rincitrullito!”.

“E io Urania dove vado?”.

Ti prego.. resta, resta!

“Macché, resto ben di rado,

andrò in qualche foresta.

Già.. or che ricordo

m’aspettano in Amazzonia,

no.. ma che sbadata!

mi aspettano su un fiordo,

dove una brezza lieve conia

un’aria delicata!..

E tu, Euterpe?”.

“Vado in Africa, a un safari,

con il leone e con la serpe,

vado a veder s’è vero

che a Buona Speranza

ci sta il vascello nero

che vola e che danza.

Ma l’Olandese volante,

lo so già, è una vaccata

di questa genia scioccante

romantica e dannata!”.

No.. no.. no, dassenno?

Davvero tu l’hai detto?...

Euterpe, Euterpe, ma che dici?...

“Tu se’ fuor di senno,

sì, l’ho detto,

ma se taci saremo amici!”.

Polinnia.. manchi solo tu!

“Polinnia andrà

a Partenope o in giù,

a vedere sul Vesuvio

i fuochi d’artifizio,

a cantar funiculì funiculà

ai piè dell’orifizio”…

Ma, insomma, oh Muse,

andate via tutte,

e diggià a maggio?...

Sì?... Ah sì!... bene,

siete vil femminacce e brutte,

non mi manca il coraggio

di farvi vedere il contratto.

Vedete? Impegnate

almeno fino a luglio!...

“Ma, grullo, sei proprio distratto!...

Anche noi abbiam diritto

alle vacanze,

a un po’ di vitto

in ambiente esotico,

a un po’ di danze,

e poi è stato un anno dif..”.

Difficile per voi?...

Allora per me?...

“Sei tu che non ci vuoi seguire,

non hai il Papir Virente,

hai preferito soffrire,

hai rifiutato due o tre aghi!”.

Il Papir Virente?!

Che? Siete con Draghi?...

E qui è ben terminare,

che si va sulla Politica

ma la domanda resta,

una domanda mitica.

Ho il cuore in tempesta:

posso licenziare,

‘ste femminacce ree..

un gruppo vacanziero

di nove Dee?

 

Dipinto di Johann Heinrich Füssli (1741-1825), Falstaff nella Cesta del Bucato (Fallstaff im Wäschekorb), Classicismo, Pre-Romanticismo, Romanticismo svizzero-tedesco, 1792. Olio su Tela, 137,0x170,0 cm. Kunsthaus de Zúrich (Repubblica Elvetica).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Maggio AD MMXXII.