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lunedì 20 settembre 2021

Fiaba poetica - Il Fanciullo del Vento e i Fichi dell’Imperatore

Una volta il figlioletto d’uno schiavo osò andar da lui,

dopo averlo guardato - con un sorrisetto - gli chiese:


“Ma perché dopo l’ultimo raccolto dei tuoi fichi tutto

diventa così triste e le foglie non stanno sui rami,

e i giorni diventano bui velocemente e fa freddo,

e sùbito, come dite, Persefòne va a riposare?”

 

Egli si accovacciò, guardò il fanciullino e rispose:

 

“Tanto tempo fa viveva un Re molto forte e immortale,

Agosto era il suo nome e sempre il Sole aveva con sé.

Ma era molto annoiato, sai? Aver il Sole ovunque non sempre

è bello, essere sempre giovani, sorridere sempre…

Bastava un cenno dell’indice e tutti obbedivano al suo imperio..

tutti a preparargli le campanule belle, i campi

di grano biondi, i fiori, le rose dai petali eterni…

 

Un giorno incontrò un fanciullo come te e questi

gli disse “Ma perché non impari più nulla?”. Povero!

Il Re lo sgridò e urlava “Chi ha una corona in testa sa

già tutto!... Vattene, o ti farò frustare per ore!”.

 

Ma il fanciullo ribatté “Ecco! Ora saprai molte cose!”

e detto questo divenne vento.. gelido orrendo vento

e come un guerriero tremendo in battaglia falciò

le foglie, le rose.. tutti i bei giardini, arrossò

le vigne, spogliò quei fichi.. e..”

 

“e poi? Cosa accadde a quel Re?” chiese lo schiavetto.

 

“Ecco: privato dei suoi fichi, del suo Sole, del grano

imparò una grande cosa…”.

 

“Che cosa? Dimmi!” insistette il fanciullino.

 

“Imparò a vedere il mondo senza Sole, il cielo

senza le dita rosee delle Dee veneree e divine,

imparò a guardare dalla finestra le buie nebbie,

ad attendere con ansia il tempo dei più nuovi fichi”.

 

“E poi? Su’.. su’.. dimmi tutto!”.

 

“Poi imparò a invecchiare, ad accettare il lauro più secco,

e infine imparò la cosa più bella: imparò a lagrimare!”.

 

Finito il suo racconto, l’Imperatore si inginocchiò,

guardò il fanciullo fisso negli occhi profondi e commossi,

lo abbracciò e poi gli disse: “Sì, sei tu quel Figlio del Vento!”,

e lo liberò.

Scultura di Epoca romana imperiale, Augusto di Prima Porta, Veduta frontale, 8 a. C. circa. Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XX Settembre AD MMXXI. In Memoria di Ottaviano Augusto, primo Princeps della Res Pubblica romana.