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giovedì 13 settembre 2018

Apatìa del Destino - L'Assenza della Gioia

Non ho più lèttere e sguardi di te,
non ho più un segno, o un suggello, o un sussurro,
oh Gioia; né il tuo rivèrbero a' la fiamma
della Luna si specchia tra' miei passi,
né il tuo incògnito nome or rivelato
a un sol Poeta - a me! - più riede a dìr
consolatori sussurri. E questo giorno,
e questa Notte, e il meriggio intermedio
all'àttimo de' i Sogni, mi divèntano
crudi...; e feroci e crudeli e cieche ombre
così mi inèbriano or della tua assenza,
così mi pòrtano a piàngere e a urlare...
così mi inghiòttono e poi mi beffèggiano.
A quale pena m'ha dannato il Fato!
E come vìncer potrei tal tensione
di nervi e imago, di visioni e Sogni?....
Oh Gioia, mia Gioia, melanconicamente
disvanita nell'illunità odierna,
forse perduta, cui melliflue insidie
di caste attese febbrilmente idèo...
Gioia, illune appunto, e scomparsa e nascosta,
che tanto a far men vado per miràrti
lungo il sorriso del primo mattino,
o in ver le mute membra del Tramonto...
Gioia, segreto Mistero del Poeta
a oscure rune iscritto nell'Autunno,
è così che mi lasci nel mio gèlido
dolore! E tu sei dunque la Mancanza,
e io son dunque un fremente Desiderio!

Gustave Emile Couder, Natura morta autunnale, Accademia Francese, Tardo-Romanticismo, 1899


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XIII del Mese di Settembre, dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.