Al chiaro dell’Autunno silenzioso
mi manca il volto della Luna bianca,
e a quell’assenza anche un’altra si
affianca,
quella del tuo sorriso premuroso.
Allora come un senso portentoso
l’Anima triste dolendo mi stanca;
quest’è una doglia orrenda che m’abbranca
fino all’ora notturna del riposo.
Perché sei andata via, piccola
stella?...
Oh cerula Musa della mia penna?...
Tu, dunque, perduta; tu, dunque,
smarrita.
Ed eri dolce, eri amica, eri bella,
come adesso la Luna che mi accenna:
non c’è più gusto d’amare la Vita.
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