Ebe, sogno d’Autunno,
tu sei gioia e sei il vino.
Miserrimo bambino
illuso, io non berrò.
M’è miel la foglia d’oro
che ondeggia sonnecchiante;
nel calice frizzante
mi grida quel che so.
So che la Vita è breve,
che Ottobre è una candela
che morendo si vela
con l’ombra che sarò.
Fuggon l’Amor e il vino,
resta la nostalgia
che copre l’ampia via
‘ve sol camminerò.
Tu tosco sei d’illusi,
veleno sei per l’uomo,
mosto: mendace atòmo
che verme un dì berrò.
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