Occhi, miei occhi, non siete voi che andate
a mirar quel che v’è ne’ sogni belli,
ma a riposar guardate
le palpebre ribelli.
Ah se vedeste e sentiste, oh miei
sensi,
quel che v’è oltre trapunto a sogno
allegro!
Ma siete orbi d’immensi
bracci di fumo negro.
Come sogni di giorno, così imago
di canti e Pöesie a me passan leste,
e voi, in tanto bel vago
siete, mie ciglia meste.
Allor non è che triste rëaltà,
tu assenza sei di sogni e illusione,
frutto malvagio dell’idealità
d’un Amore e di un’orrida canzone.
Nessun commento:
Posta un commento