Oceano.. tu mi porti singulti
che, esanimi dal vento remigando,
su queste spiagge si posano alfine,
dove poi si distruggono in arene
molli di acqua.
Io bacio questa sabbia.. a
ginocchioni..
come un naufrago.. e le ombre dei miei
passi
sono inghiottiti dalla vecchia sera…
Tintinnii di litanie funerarie,
le sartie mi rispondono da lungi.
Frattanto, gli occhi aguzzando all’ignoto,
vedo i vascelli lontani, odo le onde..
forse gli Abissi mi chiamano a sé,
dondolando nel mar come Sirene
l’eco blasfema del mio nome orrendo.
Più non mi reggo in piedi.. sto
crollando..
mi consumano rimembranze antiche,
la mano mi si irrigidisce al ventre,
dove il fegato in piaghe mi divora
l’ultima aquila del sapiente Giove.
Cantando, le onde mi ricordano inni
di guerra. Quanto sangue ho fatto
spargere?...
Stanco son quasi di ricordarlo ora,
mentre le ingiurie più oscure gemendo,
l’Abisso - sempre più - mi chiama a sé.
Oceano.. tu mi divori.. assenza
di pietà sei tu pel vecchio soldato..
sconfinata barriera d’Elementi
scagliatimi da Dio…
Tu mi separi dalla Patria amata.
Tu mi disgiungi dalla mia Famiglia.
Né cantando le nenie del meriggio,
le Ondine mi distraggono nel tremulo
cuore.
Ma ora chiuderò gli occhi e dormirò,
sognerò il maggio dei campi europei..
esule senza Patria.. esule senza
rose.
Vorrei essere cenere per questi miserrimi fiori!
Quadro commemorativo di Jean-Baptiste Édouard Detaille (1848-1912), Napoleone nel 1806, Accademismo storico, 1912 circa.
In
Memoria di Napoleone Buonaparte (Ajaccio 15 Agosto 1769 - Sant’Elena 5 Maggio
1821).
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