E incombe così presto àër del pròssimo
autunno, e il ciel nostàlgico or tramonta
mascherato nel Sole dell’agosto,
Ànima triste che bella appàr in
uno specchio mendace di ridente
Ècate dell’Estate, come Luna
che è argento sepolcrale per i teschi
degli astri assenti;
e all’orizzonte mesto, io sento andàr
i freschi umori della nascitura
vendemmia, dove il vino brinda al vacuo
tralcio che cade, prima che sia inverno,
prima che sia la neve a rènder ghiaccio
il nèttare del seno delle vette
dei colli alpini… prima che quel che io odo
vento di Morte e di Destino e Lutto
inghiotta questi epìgoni degli uòmini,
quando sarà la fine di ogni gioia,
e le foglie ingiallite conteranno
le più cupe rovine di una immane
tracotanza, e verrà eterna bufera
a cullare gli avelli di insepolte
cure, e tra nebbie resteràn soltanto,
senza tombe e ghirlande, senza fiori,
croci prive di nome.
Così è venuto Iddio a giudicàr tristo
la nostra savia follia!
Massimiliano Zaino di Lavezzaro
Philip Richard Morris, La Fine di un Viaggio, Romanticismo Vittoriano, Seconda Metà del Secolo XIX |
In Dì di Mercoledì
XX Luglio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina
Misericordia AD MMXVI
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