Come
ti sogno, oh Luna bella e bianca,
oh
Luna, tiepidamente un po’ ascosta
tra
le nùvole… oh Luna… oh Luna scialba,
dall’Ànima
mia stanca!....
Oh
Luna!
Come
la tua leggèr… leggera breva
or
carezzevolmente qui mi coglie
il
sudore mio estivo, e i miei pensieri
bëati
e avversi al vòlger d’una sola
Notte…
i pensieri ripetuti e ansanti
e
soffïati nel mare de’ i Sogni…
i
pensieri di pianto…
di
pianto e di dolòr!....
Oh
Luna!
Come
il tuo fàscino accarezza il volto
del
salce, sotto il quale, contemplando
e
sedendo, io ti veggo… nel venìr
della
sera silente e della Notte!…
e
come l’accarezza! Come gli apre
e
gli scioglie e gli fa le belle trecce,
qui,
quasi a pettinàrlo… a pettinàr
il
suo piangente crine di smeraldo…
a
pettinàr il pianto
mio!....
Oh Luna!....
Oh
Luna!
Come
mi sei disumana e crudele
quando
osi richiamàr gli occhi miei al nome
febbrile
e menzognero e funestato
e
bruto… al nome dei Sogni perduti…
dei
compiacenti Sogni… dei terrìbili
Sogni…
Sogni che come occulte lame,
sotto
il tuo sguardo, infatti, mi ferìscono
le
vene tutte del cuore errabondo…
d’un
cuòr che appunto soffre perché sogna,
e
perché piange!...
Oh
Luna!
Èccoci…
èccoci qui, entrambi, sepolti
sotto
la pietra oscura della Notte…
sotto
il Mistero del tuo cielo oppresso
dalle
tènebre infami… entrambi attesi
dall’alba
che riluce tra le stelle,
entrambi…
reciprocamente avvinti
dal
bacio delle menzogne che il Sogno
porta
con sé… qui, entrambi disperati,
dove
una Possa arcana ci riunisce
e
ci separa!.... Oh Luna!...
Oh
Luna!
E
la Notte sen vola come uno spìr
delle
tue labbra.
E
la Notte sen vola come un Sogno
che
ho in fondo al cuòr!
Charles West Cope, La Prigioniera, Tardo-Romanticismo inglese, Seconda Metà del XIX Secolo |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XXIV del Mese di Luglio dell’Anno
del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.