del Dio adorato!....
Mirate, oh Popoli! è soltanto un uomo,
un sembiante d'atòmo,
e nella sua profonda, empia Natura
è la paura.
Così sogghigna d'in su' il ciel suo tetro
Sàtana co' un ferètro.
All'erta, Giuda! Ti chiama l'Inferno,
e più non sei tu eterno,
ma ombra di menzognera larva e tuono
per Lui che disse "Io sono!"....
All'erta, stirpe adamìtica e folle,
s'erge furioso un colle!....
Ha trionfato Lucìfero, e il pio Tempio
crolla per Morte e scempio;
e Tu, che avesti in cuòr Colui che ardeva,
negletta se' ombra d'Eva!....
Entràr a Sòlima! e Tu preghi e invochi
una Grazia per pochi:
che Iddio ti tolga il Càlice sì amaro...
oh volèr tuo profano!....
"Che fia?.... È Giove?" si chiede Pilato
con stanco fiato,
e poi si chiude nella sua aspra coorte,
ignorando sua Sorte.
All'erta! All'erta, oh Romano! è Plutone
che parla a gambe prone...
è un grido che desìdera per l'Ade
Quei che il tuo impèrio invade!....
Ahi Oscenità de' i Sogni e Vaticini!....
"Che un muoja è ne' Destini
acché di Roma la legione invitta
contra Iddio non stia ritta"...
così pensa il crudèl, vìl sacerdote
tra l'altre Anime vuote.
Entràr a Sòlima! E qual è il pegno, alfine?
Uno scettro di spine!....
Òdimi, oh sciagurato! Òdi il Demònio!
Va', fuggi... ingrato conio!....
Se' pazzo?.... Ascolta! Non puoi salvàr loro
che sempre ti divoro.
E di timore... e di terròr sì pieno
chièdesi Nicodèmo:
"Giusto sì!.... Ma il Signòr forse non è!", e
al Sinedrio muove il piè.
Entràr a Sòlima! Alfìn è sol follia
del Figlio di Maria,
d'un uom di carne e d'ossa che ricorda
la calca sorda,
i bei tempi remoti quando Pietro
pescava a' un màr di vetro,
e Lazzaro rideva, e Maria e Marta
udìan la sua ombra santa...
e Maddalena coinvolgeva al seno
co' il suo folle veleno,
e di Roma il guerrìer chiedeva aiuto
pe' il servo suo perduto.
"Ritorna indietro, Iddio!.... Infatti io ho detto
- Non tentàr il negletto
Prence di codest'Orbe! -" esclama il Diàvolo
del Tempio sotto un tàvolo.
E Giuda piange... e Giuda implora... e Giuda
lamenta e suda,
ama e sprezza, Lo adora... e Lo allontana,
ma la lotta fia vana...
e piano... piano... e lento s'avvicina
all'orecchia divina;
e dire gli vorrebbe "Non entràr,
Maèstro!" ma a parlàr
sì tosto s'interrompe, e poscia tace
ma nel cuòr non ha pace.
Entràr a Sòlima! Oh sublime istante!
E una folla danzante
osanna il Figlio di Dàvid co' allori....
Sono i Crocifissori!....
"Egò eimì Àlpha kài Omèga: archè kài tèlos*".
Questo è il Volèr del Cielo!
El Greco, Cristo porta la Croce, 1580 |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XXIV del Mese di Marzo dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.
* "Io sono l'Alpha e l'Omèga: il Principio e il Fine".