Se nella Notte io men vo’
pe’ i miei Sogni,
e per l’insonne áëre
profano
forse sarà che sempre
l’alma imago
tua, e il tuo sguardo, e
gli áliti tuoi, o donna,
in flebile menzogna
appariranno;
e m’andrà a mòlcere il
membràr di te,
e di là della Luna, e
delle nubi
io tanto strillo che ho
in cuor sepolto
al tuo orizzonte urlerò.
Ma tanto è breve
quell’attimo che chiama a
indarne spemi,
il Sogno; sì che tu, o
mia giovinetta,
presto svanisci; e fosti
ombra e desìo
che quella rimembranza
mia or quivi
innalza alla vaporosa
visione; e
mentre il gelo del vespro
e la mestizia
i limiti mi vàrcan della
pena…
e donde nebbia a
conquìder sen gìa
l’aër ‘ve tu spazïavi, la
Notte
è sempre più tremenda a’
gli occhi miei;
e quando viene l’alba, io
andrò annegàndomi
con la tua fuga, in un
eterno addio.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XI del Mese di Novembre dell’Anno
del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.