fuggèvoli e confuse, ombre stridenti
e spettri di soleggiate scogliere
dal màr riporti, e da' monti i lamenti
nell'eco mia indisposta e sovrumana
dei ruscelletti su cui ebbi ristoro
con le rùvide pietre e con i boschi
dal baldo Sole iniquo!
Addio, dorati campi, là percorsi
a cercàr uno sguardo di mia Gioia,
ad attèndere forse un non costretto
appuntamento di segrete cure...
addio, campi, romìti e solitari,
e ora mietuti, sotto i miei occhi tìmidi...
ora calpesti da insani stivali, e
minacciati da falci... e fuoco e fango,
sotto il pallente Sole!
Addio, mùrmure estivo di te, Arbogna,
cui sempre ti si affacciava la Luna
nell'àttimo dov'io condividevo
a' le vie e a' tigli que' miei trobadòrici
Sogni di gaia e notturna e attesa aurora,
Sogni frementi e ripetuti e gai
a questa brama di volèr un guardo
di gaudio Sole...
di sì perduto Sole!
Addio, voi, cui nel vespro ripetevo
un giuramento arcano "Verrò!", mentre
nel vostro cuore gemente tacevo;
e cui ora imploro: "Riportàtemi, ombre,
la Gioia da cui tremendo immane Ocèano
mi separa!". Addio, oh Sole!
Addio, acerbi vigneti d'in su' i calli
maturandi d'un'Ebe ancora spoglia,
oh vergognosa, timidìssima Ebe!
che da' il carro solare vesti chiede
a Giove per ricovrìr le vergogne
e il ventre e i seni; a me contesa questa
diva coppiera dal labbro ridente
pe' i più divi convivi ove conteso
m'è Bacco, il giocoliere degli Dei,
dal Destino e dal Sole!
Addio, gustoso timo, un dì bevuto
da' labbra mie per le balze di valli,
al servizièvole àëre del Toce...
all'agèvole grido de' i torrenti...
all'incanto di vette tempestose,
addio! timo addolcito da bei fiòr...
tu, che invitante fosti al sonno e al rènder
de' i Sogni, e che là, io raccolsi, le vìpere
disfidando e il bel Sole!
Addio, tu, che so... che fingo tu legga,
che fingi su me affìggere il tuo sguardo,
Gioia... Gioia di Vita, a scàpito nascosta
della mia quèstua profana e tacente
di sacro chiasso e di baccanti grida
indarne... tu, che vagolando a' sera
mi scorgi, e che nel frattempo altri mari
varchi lontani... tu, perennemente
divisa da me per volèr del Fato,
addio! Addio, Gioia, femminile compagna
di sognatori e di viandanti e d'èremi
composti dalle sabbie degli illusi,
fèmmina desiderata dal cuore...
addio, mia Gioia! Addio, oh Sole!
Arthur Hughes ,La Belle Dame sans merci, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese, 1863 |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XXII del Mese di Settembre dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.