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martedì 9 agosto 2022

Ermetismo romantico - San Lorenzo

Ti attendo,

tu piccola e lucente

come una rosa di vetro,

nella navata buia -

nella vecchia chiesa -

o forse

tra le foglie tremule

del vïale…

 

Ti prego,

piccola stella,

non tardare,

oh animoso luccichio!

sono soltanto figlio -

il desiderio incostante

della tua scia d’oro.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Monaco in Riva al Mare (Der Mönch am Meer), Pre-Romanticismo, Romanticismo,  Pre-Simbolismo tedesco, 1809. Olio su Tela, Dimensione 110x172,0 cm. Collezione presso la Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Agosto AD MMXXII.

mercoledì 13 aprile 2022

Sonetto - Perché non posso Comandare in Alto

Perché non posso comandare in alto,

alle stelle cadenti?... Vorrei dire,

esprimere un desiderio allo spalto

del cielo, desiderare e dormire,

 

vedere una scia nel buio di cobalto..

una scia astrifiammante, vorrei udire

il viaggio d’una stella biondo-malto,

e far indagine del nostro avvenire.

 

Oh se cadesse una stella! Saprei

chiedere di interrompere il silenzio

del nostro cuore e delle nostre labbia.

 

Ma interminabile ermo agli occhi miei

si pinge, ed è ora un deserto d’assenzio,

dove navigo sopra un mar di sabbia.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori - Stelle di Campagna, Lunedì XI Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XIII Aprile AD MMXXII.

lunedì 10 agosto 2020

Sonetto del X Agosto - Mi fischia quando è Sera un lungo Vento

Mi fischia quando è sera un lungo vento

che forte assenta le stelle cadenti,

e che soffiando si incammina lento

verso il buio, dove le ombre risplendenti

 

della Luna un po’ inghiotte. Però, attento

ai suoi sussurri, io dalle sue irridenti

chiome mi faccio trascinare, onde enti

di Mistero mi mostra e di spavento

 

oscuro. Oh sera! ora più mai di stelle

non mi palesi il felice declino,

quel pianto in cielo che lascia una scia.

 

Ma dentro il tuo cuor ruvido e ribelle

a me rimembri il dolente Destino

d'un Sogno, come il lume che va via.

Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Pescatori in Mare, Romanticismo inglese, 1796

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì X Agosto AD MMXX.

Sonetto del X Agosto - Ah di Stelle Ti pasci, oh tenebrosa

Ah di stelle ti pasci, oh tenebrosa

Notte, quando ti vedo sovvenire

nel tramontato oblio, come una rosa

nera che splende di astri e non sa dire

 

nient’altro che se stessa! Ora, ti sposa

sotto i miei occhi infinito buio e soffrire

immenso di tanto pianto che, gelosa

di tutte le altre, una stella va a offrire

 

immacolata al tuo altare. E quando osa

una possa perenne intenerire

 

il tuo glauco universo, lì i tuoi pianti

di selvatiche stelle, o Notte, il mio

cuor forse inteneriscono e l’imperio

 

che sui miei sensi esercita. Né affranti

sentir d’angoscia più vengon, né oblio.

Con le stelle urla a me ogni Desiderio!

Vincent van Gogh (1853-1890), Notte stellata, Post-Impressionismo olandese, 1889

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì X Agosto AD MMXX.

Sonetto del X Agosto - Raccolgo il Pianto di Stelle lontane

Raccolgo il pianto di stelle lontane

che sul mio sguardo infiammando e scendendo

riverberano. D’altra parte, io arcane

malie di desideri immensi apprendo

 

che le preci accompagnano e campane

serotine. Ma la mia alma, temendo

e ricordando illuse notti e vane

spemi, incredula a questo pianto orrendo

 

di quei desiri l’invito declina,

ombra notturna d’un cuore pagano

che agli Dei della sera, agli astri, or crede.

 

Così sempre il dolor mi si incammina

nel petto che consulta un ciel lontano_

_oblio di un’alba amata che non mi vede.

Caspar David Friedrich (1774-1840), La Stella della Sera, Romanticismo e Simbolismo tedesco, 1830.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì X Agosto AD MMXX.

lunedì 13 agosto 2018

San Lorenzo

Mi fa paura il cièl che tra le cime
me stesso seppellisce nel suo ventre,
e che, notturno e oscuro, e folle e tetro,
la valle mi ricopre e l'orizzonte
amato, e i terrei sentieri che orditi
in sasso vanno in alto.
Mi fa paura il volto suo sublime
che mill'occhi di stelle or mostra, e mentre
muore la Luna, appoggia il suo ferètro
a ogni vàlico orrendo, a' ombre, e a ogni monte,
invincìbile come i prodi avìti
che fan ronda a uno spalto.
Mi fa paura il cièl che di astri è pieno
e brilla, e che l'assente Luna mostra
tra l'ombre, e che possente ovunque s'erge
a ricovrìr i monti e che, nel cuòr
della Notte, sussurra antichi Sogni,
e vecchie cere.
Mi fa paura il guardo suo che, a meno
di tintinnanti scie di stelle, accosta
agli occhi miei un Mistèr bruto, e che immerge
la Vita mia in un'angoscia di dolòr,
e di patìr insulso.... E non vergogni
tu, oh cièl, co'  le tue sere?....
Mi fa paura questa via lontana...
lontana di cadenti stelle d'oro,
e che io scorgo avvenìr d'in su' il Gridone,
e che mi schiaccia all'eterno disòrdine
della Natura, e del suo cosmo spento... e,
dove son io?
Ombra di ombre tra spettri di orma vana,
come un Arabo errante a un sicomoro,
vagabondo mi pingo e mesto, e a' prone
mani procedo.
Come una stella io sòn preda del vento,
sòn vìttima d'Iddio!

Joseph Mallord William Turner, Una Notte di Tempesta, Romanticismo inglese, Prima Metà del Secolo XIX


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XIII del Mese di Agosto dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.