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sabato 11 settembre 2021

A Ebe

Mi chiuderò in una stanza a osservare

il tempo che scorre orrendo e veloce -

come in prigione - e sentirò parlare

nei Sogni burrascosi la tua voce.

 

Non la ricordo più. Non so pensare

di averti dimenticata, precoce

segno del Fato che ora separare

l’un dall’altra disia. Non so! è croce

 

amara star lontano dal tuo viso.

Eppur così chiedono i Fati avversi,

uccisori del mio dolce miraggio.

 

Ma mi mancherà solo il tuo sorriso

quando saremo per mari diversi

uniti dallo stesso naufragio.

Dipinto di Désiré Chassin-Trubert (1860–1920), Naufragio di Fronte alla Baia (Curva de Los Mayo), Tardo-Romanticismo, Accademismo francese, 1882. Olio su Tela. Museo de Bellas Artes, Valparaíso.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XI Settembre AD MMXXI.

giovedì 13 settembre 2018

Apatìa del Destino - L'Assenza della Gioia

Non ho più lèttere e sguardi di te,
non ho più un segno, o un suggello, o un sussurro,
oh Gioia; né il tuo rivèrbero a' la fiamma
della Luna si specchia tra' miei passi,
né il tuo incògnito nome or rivelato
a un sol Poeta - a me! - più riede a dìr
consolatori sussurri. E questo giorno,
e questa Notte, e il meriggio intermedio
all'àttimo de' i Sogni, mi divèntano
crudi...; e feroci e crudeli e cieche ombre
così mi inèbriano or della tua assenza,
così mi pòrtano a piàngere e a urlare...
così mi inghiòttono e poi mi beffèggiano.
A quale pena m'ha dannato il Fato!
E come vìncer potrei tal tensione
di nervi e imago, di visioni e Sogni?....
Oh Gioia, mia Gioia, melanconicamente
disvanita nell'illunità odierna,
forse perduta, cui melliflue insidie
di caste attese febbrilmente idèo...
Gioia, illune appunto, e scomparsa e nascosta,
che tanto a far men vado per miràrti
lungo il sorriso del primo mattino,
o in ver le mute membra del Tramonto...
Gioia, segreto Mistero del Poeta
a oscure rune iscritto nell'Autunno,
è così che mi lasci nel mio gèlido
dolore! E tu sei dunque la Mancanza,
e io son dunque un fremente Desiderio!

Gustave Emile Couder, Natura morta autunnale, Accademia Francese, Tardo-Romanticismo, 1899


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XIII del Mese di Settembre, dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.

sabato 18 agosto 2018

Un Cuore. Mare di Desideri

Oh cuore vagabondo, taci! oh cuòr
che ti rivèrberi a' le vie più cupe
de' i tuoi desìi,
taci! oh mio cuore pallente che urli e soffri
esterrefatto e attònito e che in Notte
profonda sogni,
taci! oh pìccolo mio cuòr insignìto
delle mie colpe e di mie brame occulte,
e lamentose foschìe di perduti,
interminati voleri e di aspre ombre,
taci! e accogli il silenzio
della tua pena, del rimorso tuo,
de' i tuoi delitti eterei e di tua angoscia...
taci! mìsero, frantumato cuore,
non altro che ombra di te stesso... tu,
che non sai esprìmere 
quello che senti e che la fresca sera
t'infonde... tu, cuoricino vigliacco,
e codardo e tremante e vile, taci!....
Taci, e non fàr il pellegrino ancora
per i vàlichi immensi del tuo Sogno...
non prèmere le terre che t'insìdiano
con danze menzognere,
con i tripudi di ùgole assetate
del fuoco del tuo sangue immondo e crudo...
non infràngere il Fato, il tuo divieto
d'Amore!.... Taci!....
Taci... e non seppellire l'alba che alza
il suo Sole a bruciare il dolce regno
de' i Sogni; e a' questi caldi strali e accesi,
i tuoi deliri festanti e piangenti...
i tuoi dolori...
taci! e non sognàr mai più!


Edward Frederick Brewtnall, Visit to the Witch, Tardo-Romanticismo inglese, 1882


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì XV del Mese di Agosto dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.

domenica 12 novembre 2017

A ***

Se nella Notte io men vo’ pe’ i miei Sogni,
e per l’insonne áëre profano
forse sarà che sempre l’alma imago
tua, e il tuo sguardo, e gli áliti tuoi, o donna,
in flebile menzogna appariranno;
e m’andrà a mòlcere il membràr di te,
e di là della Luna, e delle nubi
io tanto strillo che ho in cuor sepolto
al tuo orizzonte urlerò. Ma tanto è breve
quell’attimo che chiama a indarne spemi,
il Sogno; sì che tu, o mia giovinetta,
presto svanisci; e fosti ombra e desìo
che quella rimembranza mia or quivi
innalza alla vaporosa visione; e
mentre il gelo del vespro e la mestizia
i limiti mi vàrcan della pena…
e donde nebbia a conquìder sen gìa
l’aër ‘ve tu spazïavi, la Notte
è sempre più tremenda a’ gli occhi miei;
e quando viene l’alba, io andrò annegàndomi
con la tua fuga, in un eterno addio.




Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XI del Mese di Novembre dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.

mercoledì 16 novembre 2016

La Passante

Era bella, era quieta e a me vicina,
come rosa fiorita, un giòvin fiore,
co’ il labbro che prometteva un caldo bacio -
nel Sogno dove giacio -
e gli occhi discorrèvano d’Amore;
e le guance arrossite ivi lucèvano
più della Luna in una Notte estiva,
più delle stelle,
e il suo sorriso conquidèva eterno
l’Ànima mia, i miei sensi e il casto cuòr.
No! Non fu donna! Ma vespro intessuto
di Sogni, o forse Dea,
ròsea ninfèa
sullo stagno dei frementi ricordi.
E io! Ero lì… lì,
a lei vicino, e colmo di passione,
mormorando una tàcita canzone.
Ed era casta,
ed era bella,
sèmplice e lìbera
come una stella
che il cièl devasta.
Ma d’un tratto - ahi! - il mio occhio scese, e il Fato
con me fu tanto infame, e tanto bruto,
e furïòsamente osceno e ardito.
Un anello! Una fede? al falbo dito.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Donna nello Studio dell'Artista, Impressionismo francese, Seconda Metà del Secolo XIX



In Dì di Mercoledì XVI del Mese di Novembre dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI.