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mercoledì 15 agosto 2018

Mancanza e Desiderio di Gioia perduta

Verrò... ma non così, là, al tuo verone,
non durante le folli libazioni
della sera... non lì, a cercàr la Luna,
non qui, nelle ombre tripudianti e vaste
del Tramonto... oh! bellìssimo Tramonto!
non ne' i profondi Misteri del tuo
cuore, non nel suo Sogno, né nel mio,
non in ciò che prosegue al bel Crepùscolo,
non nel fiore dell'alba,
nel favillante lamento de' i grilli,
non nella culla d'un sonno recìproco,
non nel nuovo mattino.
Verrò... ma non quest'oggi, né domani,
non di fronte al mattone del tuo covo,
o per la via, o per la brusca campagna,
non a gridare che Ebe versa a' nuova
aurora, quasi a sbagliàr, la rugiada...
la rugiada melliflua
che il vigòr ti ridà come alle rose...
non nel meriggio.
Verrò... ma so che tu no! no!... non conti
né conterai i miei passi, non darai
un colpo d'occhio al mio sguardo piangente...
non vorrai darmi il pegno d'una pena
più mite.... E io or l'espìo, espìo il mio Fato,
il mio Destino di sì intramontàbili
truci silenzi... l'espìo per te, e taci!...
Taci... e mi chiami colpèvole, e mi urli
l'eternità di uno scempio crudele...
e io l'espìo... e non lo sai.
Verrò... e sarà un bel Sogno disilluso
tripudiàr con le tue braccia al mio collo,
e riversare nei quieti rivèrberi
della Luna bagliori di serena
Notte, e giàmbici baci per il tempo
d'un nòbil canto il cui Destino è scritto,
sogghigna "Non esiste!".... Non esiste
cotanto Sogno.... Non esiste! E taci.
Taci e non sai.
Verrò... ma non adesso, non nell'afa
notturna di quest'Estate di stenti...
non nel tuo sonno, a rapìr, a ghermìrti
il sognàr blando del tuo corpo amato,
e della tua Anima il terreo respiro...
non nell'àttimo in cui so che cammini...
non nel tuo cuore.
Ma è così che ho perduta te, oh Gioia mia!

George Edward Robertson, The Lady of Shallott, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese, 1900



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XIV del Mese di Agosto dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.

giovedì 26 luglio 2018

Gioia

Muto labbro di Notte, e della Luna
tacente, e silenziosa e tàcita ombra,
silente fiore di latte e d’argento,
e della sera vagabondi Sogni…
erranti ed errabondi e arcani Sogni…
oh, vagabondeggianti ardenti Sogni…
che odo di voi?
La breva, forse, che sìbila lenta,
la piova che s’annunzia onnipotente,
il vento che s’infuria su’ una viòra…
su’ una màmmola…
forse, il rivèrbero amico in su’ le ampie
vie, o in sulle fronde de’ i bei salci,
o sulla fronte mia, sul mio occhio che urla…
che urla sguardi piangenti…
forse, le grida, e i lampi, e i tuoni, i fùlmini,
il Temporale che piega una rosa
a’ i suoi piedi bagnati di piovute ansie….
Perdutamente vostro! Follemente
abbandonato a’ la Furia de’ i vostri
Elementi impazziti… ora mi giacio.
E l’occhio sogna…
sogna Ebe colorita d’alba e Gioia….
Gioia! Gioia! Ridente assillo d’un Pöèta
dal Destino secreto, il qual si desta
dopo Notti di Sogni e Sogni attesi
per morire di te…
per vìver nel tuo cuòr!....
Gioia! Mia chimera, mia ombra riflettente
le Spemi e i Desidèri, e i miei singhiozzi,
potentemente tu, mia cruda assenza,
febbrilmente sognata
nel bàttito d’una foglia che cade…
nell’àttimo d’un lampo che schiarisce
le nubi nere…
Gioia! Spumeggiante tino sì gradèvole
e molle che trabocchi come danza
su chi ti brama, ma non su di me…
oh Gioia! oh Luna!.... Oh Notte!....
La mia trèmula mano stringe a sé
e àgita il falbo fazzoletto e ùmido
del saluto-addio, mentre voi con l’ale
tornate a lampeggiàr nel fosco cielo…
a lampeggiàr nel bieco Temporale.


Ivan Aivazovskij, La Nona Onda, Romanticismo russo-armeno, Prima Metà del XIX Secolo



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XXVI del Mese di Luglio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.