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mercoledì 1 giugno 2016

Elegia di un Addio al Mese di Maggio

Addio, maggio, o fiorito àttimo di un
Sogno, uno sguardo di Ondine e di viole
con gli occhi tuoi di cera,
dove qui più non viene a urlàr nessùn
rifiorìr di ninfee, e ove ardente è il Sole
prima che sia la sera,
e sia la Notte a seppellìr l’estate,
Dea Ècate oscura, e inesoràbil, mesta
che vaga intorno.
E la più tetra Luna le dorate
ripe lì mieterà, come Tempesta
di ìncubi; e il giorno
mi sarà stato breve per potèr
ghermìr il farsi dei Sogni miei, e il mio
desidèrio. E vorrà
ei ripètersi ancora, e qui sedèr
su questa pietra trèmula dov’io
giacio? E il cuor non lo sa….
Sa sol che maggio è stato come un fiore,
rosso nell’alba, nel vespro incolore.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

William Adolphe Bouguereau, La Giovinezza di Bacco, Classicismo francese, XIX Secolo



In Dì di Mercoledì I Giugno dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI

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